DELITTO E CASTIGO
di Fedor Michailovic DostoevskijGenere: Narrativa , 600 pagine
Il romanzo si svolge principalmente a San Pietroburgo a metà dell’800. Narra la storia di Raskolnikov, studente espulso dall'università che, per dimostrarsi il proprio valore uccide una vecchia usuraia che considerava inutile per la società. Deve anche ucciderne la sorella, testimone involontaria del delitto. Dopo essersi ammalato a letto per giorni, Raskòl'nikov viene sopraffatto da una cupa angoscia, frutto di rimorsi, pentimenti e soprattutto dalla tremenda solitudine in cui l'aveva gettato il delitto; presto arriva anche la paura di essere scoperto. Il vero castigo per Raskol'nikov non fu la Siberia, ma la desolazione emotiva e le peripezie che dovette passare per arrivare infine, grazie a Sonja, al pentimento e alla confessione.
Perché leggerlo?
Oltre al destino di Raskolnikov, Delitto e castigo, con la sua lunga e varia lista di personaggi, tratta di temi comprendenti la carità, la vita familiare e sociale, la spiritualità, l’attività rivoluzionaria e la pesante critica che Dostoevskij muove contro la società russa del suo tempo. Sebbene rifiutasse il socialismo, il romanzo critica anche il capitalismo che si stava facendo strada nella Russia zarista. Ci sono varie interpretazioni di questo grandioso romanzo: quella psicoanalitica di P.P.Pasolini, che vede in Raskolnikov un morboso attaccamento alla madre, fino a quelle che ritengono che il romanzo apra la strada alle teorie sulla esistenza umana di Nietzsche, di Kafka e di Freud. In ogni caso un romanzo da leggere e rileggere.
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