Una piroetta di parole irresistibili:un vortice di vita e vite, in un memoir _- o meglio una lunga
lettera – per ritrovare la propria madre che si è uccisa molti anni prima.
Era una mamma affaticata ed una scrittrice compressa, schiacciata da un dolore a fatica
tacitato. Per sopravvivere alla voragine del suo tormento, la figlia balla sulla vita con passo
sfrontato ed impudente, per sconfiggere l’angoscia dell’abbandono, con una vitalità ed una
allegria aerea.
Un’allegria di troppo...appunto. Che la fa vivere, sopravvivere ed alla fine trovare le magiche
parole per parlare a quella madre vissuta sempre con la voglia di andarsene. E riesce a
ritrovarla anche nei suoi momenti migliori: quando sapeva essere “luce, vento, meraviglia”.